Le Linee guida ministeriali definiscono il concetto di vita indipendente per le persone con disabilità quale opportunità di vivere la propria vita come qualunque altra persona, prendendo le decisioni riguardanti le proprie scelte con le sole limitazioni che possono incontrare le persone senza disabilità. Non si tratta necessariamente di vivere una vita per conto proprio o dell’idea della semplice autonomia, ma ha a che fare con l’autodeterminazione delle persone con disabilità, riverberandosi anche sull’ambito famigliare della persona interessata.
In questa prospettiva, le Linee ministeriali di indirizzo per Progetti di vita indipendente, approvate con DPCM del 21 novembre 2019, hanno previsto che le risorse del PRO.VI. rientrino a tutti gli effetti nelle risorse FNA assegnate alle Regioni e contemplate nell’ambito della complessiva programmazione regionale triennale. Pertanto, il Piano Nazionale per la Non Autosufficienza ed il riparto del Fondo per le non autosufficienze 2024, esercizio 2025 assegna le risorse finanziarie da destinare alle persone con disabilità, nonché ai progetti di vita indipendente, da ripartire, come indicato nella D.G.R n. XII/3719/2024 del 30/12/2024 ad almeno 31 ambiti territoriali per il tramite delle ATS. Anche in questo contesto la valutazione multidimensionale rappresenta la premessa del progetto individuale inteso come un’azione integrata di misure, “sostegni, servizi, prestazioni, trasferimenti in grado di supportare il progetto di vita della persona con disabilità e la sua inclusione, redatto con la sua diretta partecipazione o di chi lo rappresenta, previa valutazione della sua specifica situazione in termini di funzioni e strutture corporee, limitazioni alle azioni e alla partecipazione, aspirazioni, oltre che a valutazione del contesto ambientale nella sua accezione più ampia”.